Consiglio Pastorale

Di cosa si tratta

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale (CPP) è l’organismo che «è presieduto dal parroco e nel quale i fedeli, insieme a coloro che partecipano alla cura pastorale della parrocchia in forza del proprio ufficio, prestano il loro aiuto nel promuovere l’attività pastorale» (can. 536).

Nel CPP si attua la partecipazione e la corresponsabilità dei cristiani per l’edificazione della comunità parrocchiale, cellula della diocesi. Ad esso devono convergere le aggregazioni ecclesiali, come pure tutte le altre forme di partecipazione ecclesiale presenti nel territorio.

Il CPP è espressione della vitalità di tutto popolo di Dio costituito da fedeli cristiani animati da un solo Spirito e partecipi di un medesimo e unico sacerdozio di Cristo, e perciò tutti chiamati al servizio del Regno nella uguaglianza della dignità e dell’agire, pur nella diversità e complementarietà dei doni e dei compiti (cfr. can. 208).

Scopo del CPP è di aiutare il Parroco nella guida della comunità parrocchiale, perché essa sia fedele al Vangelo e aderente alle situazioni concrete, nel dialogo fra sacerdoti, laici e consacrati e nello spirito della comunione in Cristo.

Il Parroco è tenuto a chiedere al CPP il parere e la collaborazione, per discernere, programmare, coordinare e verificare le iniziative più rilevanti, affinché la comunità adempia la triplice dimensione della sua missione: evangelizzazione e catechesi, liturgia e sacramenti, testimonianza e servizio della carità soprattutto verso i poveri e gli ultimi. Il CPP ha funzione consultiva.

Da chi è composto

Il C.P.P. è composto dai sacerdoti della parrocchia, da una rappresentanza dei religiosi e delle religiose che vi operano, e dai fedeli, uomini e donne, normalmente oltre i diciotto anni che, per esemplarità e in spirito di comunione ecclesiale, rappresentino effettivamente le varie componenti della comunità.

Alcuni vi partecipano in rappresentanza delle Associazioni, dei gruppi ecclesiali e del Consiglio Parrocchiale per gli Affari Economici (abbr. C.P.A.E.); altri sono eletti dai praticanti; altri possono essere nominati dal parroco secondo le opportunità. (Stat. A.7)