Pellegrinaggio in Turchia 2025
18-25 giugno 2025
Gli incontri inizieranno mercoledì 2 ottobre per entrambe le parrocchie (a Fiera si sospenderanno per il periodo delle Fiere di San Luca e riprenderanno subito dopo).
Gli orari saranno i seguenti:
– Fiera: mercoledì dalle 16.30 alle 17.30 per tutti i gruppi (dalla 3a elementare alla 2a media)
– Selvana: mercoledì dalle 17.00 alle 18.00 per 3a elementare e 1a e 2a media;
venerdì dalle 17.00 alle 18.00 per 4a e 5a elementare.
Incontro biblico con Luca Bombelli, laureato in scienze religiose e accompagnatore nelle terre bibliche.
Di seguito la registrazione dell’incontro del 17/04/2024.
Adulti: lunedì 18 dicembre ore 20.45 a Selvana. Giovani: martedì 19 ore 20.45 a Fiera
Sabato 23 dicembre: ore 9-12 e ore 15-18 a Fiera e a Selvana
Domenica 24 dicembre: ore 15-18 a Fiera e a Selvana
Domenica 24 dicembre, Messa della notte: ore 22.00 a Fiera – ore 23.00 a Selvana
Lunedì 25 dicembre: Messe del giorno con orario festivo
Martedì 26 dicembre: Messa ore 10.00 a Selvana
Domenica 31 dicembre: Messe con orario festivo
Vespri con canto del Te Deum ore 18.00 a Fiera
Lunedì 1 gennaio – Maria Madre di Dio: Messe con orario festivo
Venerdì 5 gennaio: Messa prefestiva a Selvana
Sabato 6 gennaio – Epifania: Messe con orario festivo
Domenica 7 gennaio: Messe con orario festivo (senza prefestiva del sabato)
Feriale e prefesitivo
Ore 18.30
Festivo
Ore 9,00 e 11,00
Intenzioni per le Messe: si ricorda che quando viene celebrato un funerale, alla sera non si celebra la santa Messa.
Se ci sono intenzioni verranno ricordate la sera dopo.
Il percorso inizia a fine ottobre 2022 con incontri quindicinali il venerdì presso l’oratorio parrocchiale.
Il primo incontro, di presentazione e conoscenza, si terrà mercoledì 19 ottobre 2022
alle ore 20.30 presso l’oratorio parrocchiale.
È l’ennesima emergenza cui la parrocchia cerca di porre rimedio chiedendo donazioni e aiuti.
«Ci attende una sfida importante e ci sarà bisogno del contributo di tutti affinché la nostra comunità possa continuare a contare su una casa accogliente e sicura».
Sostienici
Per fare una donazione puoi utilizzare le seguenti coordinate bancarie:
IT97L0501812000000011678042
Le donazioni effettuate a favore della Parrocchia per lavori di restauro e risanamento conservativo, sono detraibili dai redditi del donante nei limiti previsti di anno in anno dalla normativa fiscale vigente.
Il nostro vescovo Michele Tomasi, sentiti il Consiglio Diocesano per gli Affari Economici nella seduta del 27 settembre 2024 e il Collegio dei Consultori il 15 ottobre 2024, ha assegnato in Vostro favore un contributo derivante dall’8‰ della Conferenza Episcopale Italiana per un importo pari a € 20.000. Il nostro Consiglio pastorale degli affari economici ha stabilito che la quota vada a finanziare i lavori di bonifica dell’umidità in sacrestia e presbiterio.
In quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. [...]
Deve esserci qualcosa di molto importante se questa è la prima pennellata del quadro della salvezza. Il Vangelo chiama questo il “principe dei segni”: se capiamo Cana, capiamo gran parte del Vangelo.
C’è festa grande, a Cana: il cortile è pieno di gente in quella notte di fiaccole accese, di canti e di balli. Ci sono Gesù e sua madre e con loro la variopinta compagnia dei giovani seguaci saliti dai villaggi del lago.
L’intero Israele risuona del grido di morenti, schiavi, lebbrosi, e Gesù non interviene, va ad una festa, quasi giocando con dell’acqua e con del vino. Anziché asciugare lacrime, colma le coppe. Deve esserci qualcosa di molto importante se questa è la prima pennellata del quadro della salvezza. Il Vangelo chiama questo il “principe dei segni”: se capiamo Cana, capiamo gran parte del Vangelo.
Giovanni non parla di miracolo. Forse ha paura che la gente corra dietro ai maghi, e Gesù non lo è: i suoi sono segni, frecce che indicano una direzione, un senso ulteriore. Quel giorno Gesù scende nel pozzo profondo, là dove la vita inizia a battere il tempo seguendo il ritmo dell’amore.
A un certo punto della festa finisce il vino, simbolo biblico dell’amore. L’amore è sempre così poco, così a rischio, così raro.
Quante volte ci viene a mancare quel “non so che” di gioia, di passione, di sapore per far navigare questa fragile barca che è il nostro cuore. Mancano forse piccoli perdoni, piccole tensioni da chiarire, piccoli gesti di cura. Manca il buon vino.
Anche la relazione amorosa tra l’umanità e Dio si trascina stancamente, senza più gioia.
Cosa fare? Lo suggerisce Maria: Qualunque cosa vi dica, fatela! Sono le sue ultime parole, poi non parlerà più: Fate il suo Vangelo, tutto, e si riempiranno le anfore.
Di un vino migliore, come assicura il maestro di tavola: Tutti servono il vino buono all’inizio. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora.
A noi pare che questa sia la logica delle cose: l’entropia, la diminuzione, il decadimento progressivo, lo spegnersi del calore.
Il vangelo di Cana ci regala una visione controcorrente. Non importa quali sono stati gli amori che hanno nutrito la tua esistenza, fecondi o sterili, stabili o lacerati, gloriosi o miseri, o forse entrambe queste cose al tempo stesso.
Quali che siano stati, un giorno Gesù se ne farà carico, anzi se ne è già fatto carico, se solo hai deposto le loro anfore di pietra davanti a Lui. E li trasformerà in una realtà infinitamente migliore. Con grande sorpresa mia che vedevo le cose finire e l’amore spegnersi; con grande sorpresa di tutti i commensali: Pensavamo di avere gustato il vino migliore all’inizio, pensavamo di averlo già finito, quello bevuto ieri pensavamo fosse il vino migliore.
E invece no, ancora una volta, per un’ultima volta Gesù ripeterà il miracolo di Cana, trasfigurando ogni nostro amore. Avrà conservato il vino migliore per dopo, e per i secoli dei secoli. E questa è la speranza grande che accende ogni volta il segno di Cana, il principe dei segni!
(Letture: Is 62,1-5; Sal 95; 1Cor 12,4-11; Gv 2,1-11)