Giubileo 2025
13-15 ottobre 2025
Gli incontri inizieranno mercoledì 2 ottobre per entrambe le parrocchie (a Fiera si sospenderanno per il periodo delle Fiere di San Luca e riprenderanno subito dopo).
Gli orari saranno i seguenti:
– Fiera: mercoledì dalle 16.30 alle 17.30 per tutti i gruppi (dalla 3a elementare alla 2a media)
– Selvana: mercoledì dalle 17.00 alle 18.00 per 3a elementare e 1a e 2a media;
venerdì dalle 17.00 alle 18.00 per 4a e 5a elementare.
Incontro biblico con Luca Bombelli, laureato in scienze religiose e accompagnatore nelle terre bibliche.
Di seguito la registrazione dell’incontro del 17/04/2024.
Adulti: lunedì 18 dicembre ore 20.45 a Selvana. Giovani: martedì 19 ore 20.45 a Fiera
Sabato 23 dicembre: ore 9-12 e ore 15-18 a Fiera e a Selvana
Domenica 24 dicembre: ore 15-18 a Fiera e a Selvana
Domenica 24 dicembre, Messa della notte: ore 22.00 a Fiera – ore 23.00 a Selvana
Lunedì 25 dicembre: Messe del giorno con orario festivo
Martedì 26 dicembre: Messa ore 10.00 a Selvana
Domenica 31 dicembre: Messe con orario festivo
Vespri con canto del Te Deum ore 18.00 a Fiera
Lunedì 1 gennaio – Maria Madre di Dio: Messe con orario festivo
Venerdì 5 gennaio: Messa prefestiva a Selvana
Sabato 6 gennaio – Epifania: Messe con orario festivo
Domenica 7 gennaio: Messe con orario festivo (senza prefestiva del sabato)
Feriale e prefesitivo
Ore 18.30
Festivo
Ore 9,00 e 11,00
Intenzioni per le Messe: si ricorda che quando viene celebrato un funerale, alla sera non si celebra la santa Messa.
Se ci sono intenzioni verranno ricordate la sera dopo.
Il percorso inizia a fine ottobre 2022 con incontri quindicinali il venerdì presso l’oratorio parrocchiale.
Il primo incontro, di presentazione e conoscenza, si terrà mercoledì 19 ottobre 2022
alle ore 20.30 presso l’oratorio parrocchiale.
È l’ennesima emergenza cui la parrocchia cerca di porre rimedio chiedendo donazioni e aiuti.
«Ci attende una sfida importante e ci sarà bisogno del contributo di tutti affinché la nostra comunità possa continuare a contare su una casa accogliente e sicura».
Sostienici
Per fare una donazione puoi utilizzare le seguenti coordinate bancarie:
IT97L0501812000000011678042
Le donazioni effettuate a favore della Parrocchia per lavori di restauro e risanamento conservativo, sono detraibili dai redditi del donante nei limiti previsti di anno in anno dalla normativa fiscale vigente.
Il nostro vescovo Michele Tomasi, sentiti il Consiglio Diocesano per gli Affari Economici nella seduta del 27 settembre 2024 e il Collegio dei Consultori il 15 ottobre 2024, ha assegnato in Vostro favore un contributo derivante dall’8‰ della Conferenza Episcopale Italiana per un importo pari a € 20.000. Il nostro Consiglio pastorale degli affari economici ha stabilito che la quota vada a finanziare i lavori di bonifica dell’umidità in sacrestia e presbiterio.
Il primo giorno della settimana, al mattino presto [le donne] si recarono al sepolcro, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono che la pietra era stata rimossa dal sepolcro e, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre si domandavano che senso avesse tutto questo, ecco due uomini presentarsi a loro in abito sfolgorante. Le donne, impaurite, tenevano il volto chinato a terra, ma quelli dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”». Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli. Quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento e non credevano ad esse. Pietro tuttavia si alzò, corse al sepolcro e, chinatosi, vide soltanto i teli. E tornò indietro, pieno di stupore per l’accaduto. [...]
Lui c’è ma non qui; è altrove e dappertutto, cercatelo; bussa alle case e i suoi teli profumano di sole. Lo incontri, ci inciampi addosso, lo urti, ti parla, ti abbraccia.
Il dolore è a un passo, ma è a un passo anche l’amore, stupendamente vivo.
Era ancora notte, e loro si sono messe per strada.
Il primo giorno, al mattino presto, esse si recarono al sepolcro. La notte durerà ancora ma il mattino sta venendo (Is 21,12).
È notte anche per noi, davanti al mostro evidente del male assoluto che si chiama guerra.
Luca non scrive il soggetto di questo andare, ma lo sappiamo tutti che sono loro, le donne, quelle che ci raccontano la morte e le sette parole di Gesù in croce, che hanno raccolto il suo grido, che l’hanno profumato ancora una volta con oli aromatici per contrastare, come possono, come sanno, la morte.
Davanti alla pietra rovesciata e al vuoto angosciante, per le donne non c’è subito la fede, si alza solo l’immensa domanda: cos’è questo?
La fede non è immediata, è un lavorìo, un esile filo, scalpello su dura pietra, e comincia con il domandare: cos’è questo che accade?
Sono necessari due angeli e una nuova annunciazione. Dice Luca che sono sfolgoranti, quasi vestiti di lampi, di scampoli di luce: perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui. È risorto.
Una cascata di bellezza, un’abbagliante luce che da un nome a Gesù: “Colui-che è-vivo!”: quello che avete visto chiudere nella roccia, quell’uomo che vi ha aperto orizzonti infiniti, è vivo.
La differenza tra fede e non fede non è Gesù, è la Pasqua di Gesù! Non è un fantasma, non è un ricordo: è lui!
Lui c’è, ma non qui; è altrove, è più avanti, cercatelo dappertutto ma non fra le cose morte, non nei cimiteri, è in giro per le strade, per gli occhi, per i cuori, bussa alle case, aspetta che gli si apra e i suoi teli profumano di sole. Lo incontri, ci inciampi addosso, lo urti, ti tocca, ti parla, ti abbraccia.
E’ risorto! E lo dicono con un verbo umile e concreto: Si è svegliato. Non sanno come dire la risurrezione, e allora Luca, Marco, Matteo usano i verbi del mattino, quando riprendiamo vita, lavori, amori, gioie e fatiche. Si è svegliato, svegliamoci da questa vita assopita!
Svegliati, alzati. Guarda, ascolta, immagina cieli nuovi e apri le tue braccia!
Noi siamo così, come quelle donne, siamo creature di desiderio e di stupore. E’ illogica la Pasqua, è tutto contro ogni ragione, quella mattina.
Ma la vita non si misura da quanti respiri facciamo, si misura da tutti quei momenti che ci tolgono il respiro.
Nella mattina di Pasqua, tra donne, profumi e parole di angeli c’è un’armonia di segni cosmici nuovi, di partenze al levar del sole, dentro il profumo del giardino, nell’intrecciarsi armonioso della prima stagione dell’anno, il primo plenilunio, il primo giorno della settimana, la prima ora del giorno.
Non vediamo la luce, è ancora notte, c’è ancora il suono che fa il silenzio (F. Guccini), ma il giorno nuovo viene.
Il dolore è a un passo, ma è a un passo anche l’amore, stupendamente vivo.
(Letture: At 10,34a.37-43; Sal 117; Col 3,1-4; Gv 20,1-9)